Percorso Classico
Biglietto
Durata
Descrizione
Tempio Votivo di Cristo Re e Torre Medievale
Tour guidato alla scoperta del Tempio Votivo costruito sulle rovine del Castello di Roccaguelfonia o Matagrifone, testimoniato dall’ultima torre rimasta e rivisitata in epoca Aragonese.
Il tempio di Cristo Re viene realizzato nel 1937, per volere di Monsignor Paino, sulle macerie del Castello di Roccaguelfonia. In stile barocco, a forma ottagonale irregolare con una grande cupola sostenuta da otto costoloni alla base dei quali ci sono otto statue di bronzo di Teofilo Raggio raffiguranti le tre virtù teologali (fede, speranza e carità), le 4 virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) e l’ allegoria della religione che le comprende tutte. Nella scalinata principale è collocata la statua di Cristo Re, opera eseguita da Tore Edmondo Calabrò. Nella parte sottostante si trova il Sacrario che custodisce i resti di 1288 caduti del primo e del secondo conflitto mondiale di cui 161 ignoti. In posizione centrale un sarcofago marmoreo sul quale è distesa la figura di un soldato, opera di Antonio Bonfiglio. Nella stessa area perimetrale si trova la Torre Ottagonale irregolare medievale, ultimo baluardo del castello di Roccaguelfonia. Restaurata nel 1935, risalente al 1190 in epoca dell’imperatore inglese Riccardo Cuor di Leone che vi risiedette per circa un anno, intitolando, all’ora fortezza “Roccaguelfonia” o “ Mata Griffone” allo scopo di evidenziare l’astio che correva tra il re inglese e i messinesi greci, infatti il significato di tale titolo è “Ammazza Greci”.
La fortezza si trasformò in castello ospitando personaggi storici di tutto rispetto: Carlo D’Angiò, Pietro D’Aragona, Carlo V e la torre nello specifico fu Prigione in epoca angioina per Carlo detto Lo Zoppo e Macalda Di Scaletta eroina messinese dei Vespri Siciliani. Sulla sua sommità erge la campana, dal peso di 130 quintali, Terza più grande d’Italia, costruita con la fusione delle armi nemiche del primo conflitto mondiale.
Il Belvedere mozzafiato, intitolato a Giovanni Montorsoli , si affaccia alla città e allo stretto di Messina godendo del Porto naturale e caratteristico a forma di Falce.